Popolo delle Partita Iva, una crisi annunciata

Scarsi supporti e maggiori oneri: i piccoli imprenditori ed i liberi professionisti cercano nuove opportunità

"Soffrono prima, durante e dopo": così, in un recente dibattito che ha coinvolto le principali Associazioni di categoria, è stato definito il momento congiunturale dei piccoli, piccolissimi imprenditori. Artigiani, commercianti, liberi professionisti, già colpiti dalla crisi (sono in genere gli ultimi fornitori ad essere pagati), sono stati ancor più indeboliti dalle recenti normative in materia.
La recente legge di stabilità non prevede misure sostanziali a sostegno di queste categorie, che invece vengono penalizzate in fase di start-up: le novità nel "regime dei minimi" prevedono tassazioni maggiori rispetto al passato; il taglio dell'imposta IRAP non le riguarda; le tutele in caso di difficoltà sono inesistenti, per l'assenza di indennità di disoccupazione e di ammortizzatori sociali.
Guardando ai numeri, il quadro è impietoso: negli ultimi sei anni (dal 2008 al primo semestre 2014) gli autonomi che hanno cessato la loro attività in Italia sono stati 348.400.
La contrazione è del 6,3%, quasi il doppio di quella registrata tra i dipendenti, che nello stesso periodo sono diminuiti del 3,8% (-662.600 unità) sul territorio italiano.
Il reddito delle famiglie con fonte principale da lavoro autonomo ha subito in questi ultimi anni una "sforbiciata" in media di oltre 2.800 euro annui (-6,9%); quello dei dipendenti è rimasto pressoché lo stesso, mentre nel 24,9% dei casi un titolare di partita Iva ha vissuto addirittura con un reddito disponibile inferiore a 9.456 euro annui, sotto la soglia di povertà dell'Istat.
Le nuove partite IVA sono al 72% persone fisiche, che spesso si attivano come autonomi dopo la perdita del proprio lavoro: nel 63% dei casi sono uomini, la metà dei quali ha meno di 35 anni. Crescono le partite Iva nell'ambito del commercio (26,4% del totale), solo il 12% afferiscono ad attività professionali (avvocati, commercialisti, ingegneri, tecnici iscritti ad Albi professionali) e il 9,6% al settore edilizio. Una nota positiva viene dall'area comunicazione e dall'area finanziaria, che vedono il maggior numero di nuovi piccoli imprenditori; si contraggono invece le nuove attività nel mondo dell'istruzione, dell'arte, dell'immobiliare.
"Nel pieno delle difficoltà risiede l'occasione favorevole": l'aforisma di Albert Einstein ci dà comunque conforto, e spinge giovani e meno giovani ad individuare opportunità di sviluppo e crescita professionale. Il mondo del lavoro da statico diventa sempre più dinamico, più liquido, ma le opportunità vanno colte senza indugio, auspicando un sostegno fattivo delle istituzioni nel promuovere la libera professione e la libera imprenditoria.

Tratto da: Dentrocasa gennaio 2015