Borgo è Bello

Storia, cultura, arte e tradizione: nuove opportunità di rilancio e recupero del patrimonio del BelPaese.
 
Negli ultimi anni, complice l’emergenza pandemica, si è affermato il turismo slow, diffuso fra sentieri periferici e località inesplorate del nostro splendido territorio.
 
Lo Stivale italico si caratterizza infatti per la molteplicità di panorami e scenari, dalle coste alle colline, dai monti ai laghi, meta di turisti provenienti da tutto il Mondo; oltre ai siti più celebri, il desiderio di quiete e di salubrità porta dunque a riscoprire angoli meno noti e gettonati.
 
Il turismo dei borghi regala infatti un’atmosfera indimenticabile e la riscoperta di gusti e prodotti tipici, apprezzata dal 36% dei visitatori, italiani e stranieri. Si contano 51 mila esercizi ricettivi e 1,4 milioni di posti letto. ISTAT stima 89,5 milioni di presenze annue, fra domanda nazionale (50,4%) e straniera (49,6%). La stagionalità vede il prevalere di visitatori italiani nel mese di agosto, mentre i flussi dall’estero sono equamente distribuiti nella stagione primaverile ed estiva. 307 borghi sono certificati ISO9001, e tutti vengono promossi e valorizzati dall’ENIT, ente responsabile della nostra immagine turistica all’estero.
 
Il rilancio del turismo, affermato dalla Missione 1 del PNRR, Piano Nazionale di ripresa e resilienza, che stanzia 6,68 miliardi di euro per i prossimi 5 anni, di cui 2,72 miliardi dedicati alla “ringenerazione di piccoli siti, patrimonio culturale, religioso e rurale”. In particolare, è di recente approvazione il Bando Borghi, che assegna una dotazione economica di 20 milioni di euro ad ogni Regione, che ha il compito di selezionare un borgo storico, da recuperare e a cui dare nuova vita, dal punto di vista economico, culturale, aggregativo, residenziale, enogastronomico. Il progetto è ambizioso e pioneristico, ma assolutamente in linea con le nuove aspettative del turista, alla ricerca di esperienze serene ed uniche, e con le esigenze di recupero del patrimonio storico e architettonico e delle tradizioni di questi luoghi.
 
Non ci si accontenta, però, di visitare sentieri e borghi, trascorrendovi qualche ora o magari un weekend, ma si pensa a progetti di residenzialità, nella definizione di una nuova opportunità di vita, lontana dagli stress e dai ritmi cittadini, anche se ugualmente connessa in modalità smart.
 
In questo contesto, altra esperienza innovativa e di valore, in linea con la rigenerazione urbana, è quella delle “case ad 1 euro”, opzioni di vendita simili ad un’asta, che permettono di acquisire a prezzi irrisori abitazioni in borghi spopolati, sottoscrivendo l’impegno a ristrutturare nell’arco dei 24 mesi successivi all’acquisto. Si assiste dunque alla riapertura di antiche botteghe, al rispolvero dei mestieri artigianali, alla riproduzione di manufatti locali, alla riproposizione di piatti e cibi della tradizione, orientando anche i più giovani alla riscoperta della storia.
 
I progetti, promossi dai Comuni, dislocati dalla Sicilia all’Abruzzo, dalla Toscana al Veneto, hanno suscitato l’interesse di molti potenziali acquirenti internazionali, dando lustro ai borghi italiani, noti per la loro straordinaria bellezza e per lo spirito d’altri tempi.
 
 

Tratto da: Dentrocasa aprile 2022