Per anni penalizzato da molteplici fattori, in primis tariffe elevate e rischio terrorismo, il trasporto aereo si è notevolmente ripreso, quanto a intensità e frequenza.
Negli anni 70, complice la crisi petrolifera, l’aereo era diventato un’opportunità lussuosa, per pochi; l’11 settembre 2001 è stato inferto, con questo mezzo, un duro colpo alla serenità politica e sociale del Mondo intero. Altro colpo durissimo è stato la crisi originata nel 2008, che ha inevitabilmente ridotto i flussi di passeggeri in viaggio per lavoro.
Ripresasi l’economia, il business ha iniziato letteralmente a volare e si contano ad oggi 200 mila aerei che, nelle 24 ore, attraversano i cieli del pianeta.
Il settore da sempre rappresenta un volano economico, di innovazione tecnologica e sviluppo industriale. Le grandi aziende, orientate al segmento bellico, nel dopoguerra hanno iniziato a diventare multinazionali, abbracciando la rivoluzione digitale. Torri di controllo, cabine di pilotaggio, agenzie viaggi, aeroporti, sono fra gli ambiti piu’ informatizzati e dematerializzati.
Oggi con un click in pochi minuti si può prenotare un viaggio oltreoceano e si possono verificare in ogni istante flussi di passeggeri e tratte disponibili. Sono nate di recente anche le “travel management company”, che mettono a disposizione del viaggiatore una unica “app” valida per tutti i vettori.
Il business a livello mondiale vale 33,8 miliardi di dollari, ed anche la nostra Penisola presenta dati interessanti. Nel 2017 sono transitati in Italia 174 milioni di persone e, come in molti ambiti redditizi, sono fondi stranieri ad investire: il fondo sovrano di Dubai, con un magnate argentino, ha ultimamente acquisito partecipazioni negli scali di Firenze e di Pisa. Fra gli aeroporti, Roma Fiumicino rimane il primario scalo italiano.
Se non vi è alternativa all’aereo nella lunga percorrenza, è invece possibile scegliere fra operatori diversi, soprattutto dal punto di vista delle tariffe. Sono in ascesa le compagnie low cost, nate negli anni ’60 con la Pan America, prima azienda ad ordinare alla Boeing il Jumbo, ad introdurre il motore a reazione per gli aerei passeggeri, avviando la classe turistica. Dal punto di vista della profittabilità, queste società, che detengono uno share del 49% per numero di passeggeri, vincono grazie a tassi di riempimento molto elevati, all’appoggio su scali minori, ai servizi accessori a pagamento, alla riduzione di personale grazie all’automatizzazione di procedure operative dirette ed online.
Non resta dunque che scegliere una meta, consultare l’app e, se il portafoglio lo consente, confermare e…volare via!
Tratto da: Dentrocasa novembre 2018