Nuove tecnologie, efficienza delle organizzazioni, competitività sul piano internazionale: questi i temi chiave ed i fattori critici di successo evidenziati dai relatori al convegno promosso a Treviso da Assologistica e Unindustria, focalizzato sulla logistica nordestina.
In una sala gremita, si sono succedute le testimonianze delle grandi aziende del territorio, quali Benetton e DeLonghi, committenti critici e qualificati, degli operatori del settore, fra cui Zanardo Servizi Logistici, DB Group e DHL, nonchè dell’Interporto di Padova, importante snodo infrastrutturale nel cuore del Veneto.
“Abbiamo scelto di specializzarci in nicchie di mercato profittevoli” afferma Damaso Zanardo, amministratore dell’omonima azienda e Vicepresidente Assologistica. “Siamo leader nel trasporto del beverage e nella logistica degli ospedali, che ci vede protagonisti dal 2005. È un settore difficile quello ospedaliero, implica responsabilità sul piano penale e richiede standard di eccellenza: 3 ore il lead time massimo fra ordine e consegna dei farmaci, servizio garantito 24h e 365 giorni all’anno. Non dimentichiamo che la logistica impatta per il 4% dei costi in Sanità, e che il 12% dei decessi è causato da errate prescrizioni e scambio di farmaci, per errori interni di delivery” afferma ancora Zanardo annunciando la creazione di un nuovo hub trevigiano (10 ettari di superficie) dedicato al settore vinicolo e alla logistica ospedaliera, che consentirà di mettere in rete imprenditori e operatori.
Dirompente la testimonianza di Mario Bagliani, partner di Netcomm Services.
“La grande opportunità per gli operatori logistici è oggi l’e-commerce, ed il nostro Paese è in ritardo di 5 anni, pur presentando un valore di 12 milioni di spedizioni mensili ed una crescita del 16% annuo. I clienti pretendono servizi logistici eccezionali, e, nell’acquistare online, verificano le politiche dei resi, i tempi di pagamento, i tempi di spedizione e arrivo delle merci, ed esprimono un loro giudizio che diventa patrimonio degli utenti successivi. Logistica nell’e-commerce non significa solo prezzo e velocità, ma soprattutto servizi aggiuntivi, dal tracking dell’ordine all’installazione, come accade nel Regno Unito, dove accanto all’home delivery si prevede anche la prova guidata del prodotto, sia che si tratti di occhiali, sia che si tratti di alimenti” spiega Bagliani puntualizzando l’esigenza delle società di e-commerce di terzializzare, a favore di partner logistici specializzati nella gestione completa del processo: ciclo dell’ordine (massimo 20 minuti), ciclo di pagamento, customer service multilingua.
L’intervento di Roberto Tosetto, Direttore Generale Interporto di Padova, ricorda il paradosso, tutto italiano, che afferma: per accrescere il PIL ci vogliono le infrastrutture!
“Di fatto le infrastrutture non bastano, è necessario siano inserite in un tessuto industriale e produttivo che alimenti la circolazione delle merci. Funzionano dunque solo i distretti intermodali di dimensioni competitive: la struttura patavina offre 1 milione di metri quadri di superficie, gestisce il flusso di 1.000 camion al giorno (274mila TEU), che sostano non oltre 45 minuti, e offre servizi accessori quale la pesatura. È dunque un elemento fluidificatore del traffico, una sorta di retroporto cui riferiscono il porto di Venezia, di Trieste, ed anche di Rotterdam”.
I casi aziendali più significativi, per l’alto impatto sul business di una buona gestione della supply chain, sono quelli di DeLonghi, leader nel piccolo elettrodomestico, con hub logistici propri e magazzini in tutto il Mondo. E di Benetton, brand noto per l’abbigliamento multicolor, che in realtà rappresenta solo il 10% circa del giro d’affari del gruppo trevisano.
“Benetton punta sul franchising e sul digital, e cerca un partner di eccellenza per la gestione della logistica e-commerce. La miopia politica del Paese spesso focalizza le imprese sulla burocrazia, anziché sulla centralità del cliente; un esempio è la spinta alla privatizzazione della ferrovia, un mezzo ecologico che tuttavia è stato orientato a pochi passeggeri abbienti, trascurando la circolazione delle merci e il pendolarismo” spiega Daniele Fregnan, Vicepresidente Benetton con delega alla logistica, secondo cui non ha senso farsi prendere da tendenze secessioniste (si sente parlare addirittura di ‘Nordexit’) in un Paese in cui vivono 15 milioni di giovani, da sempre cittadini europei.
La logistica nordestina chiede dunque a gran voce alle istituzioni una politica di sistema, e non di breve termine, che potenzi e capitalizzi l’attitudine all’internazionalizzazione che è nel dna degli imprenditori del territorio. Non solo infrastrutture, ma anche supporto al digitale e alla vera innovazione, tecnologica ed organizzativa.
Tratto da: Ship2shore del 03 ottobre 2016