In questa desideratissima tregua estiva, che ci auguriamo esente da emergenze sanitarie, e preludio di una nuova serenità, mutano e si rafforzano le abitudini lifestyle degli italiani e di chi apprezza le peculiarità del nostro Paese.
Le possibilità di trascorrere più tempo all’aperto e di relazionarsi con gli altri riporta alla centralità del rito collettivo dell’aperitivo: dopo la moda - forzata dall’evento pandemico e dalle sue restrizioni – dei drink in casa, pronti da bere, i locali riaprono e propongono cocktail innovativi e ricercati.
Il mercato dell’aperitivo si stima ad oggi pari a 4,5 miliardi di euro annui, e si reinventa sempre fra bollicine, spuntini e dehors all’esterno.
Recuperare il tempo perso ed aprirsi a nuove formule di convivialità, meno formali e più partecipate, diventa dunque la nuova tendenza, che abbraccia tanto lo street food quanto la ristorazione di qualità. Dal prosecco allo champagne, dalla patatina al pesce crudo gourmet, dagli estratti vegetali ai distillati esotici, la proposta si amplia e si differenzia, sotto il segno dell’abbinamento, tanto inconsueto quanto perfetto.
L’aperitivo italiano, trasversale alle località (dai centri città ai luoghi di villeggiatura), diventa patrimonio nazionale, rappresentando una grande opportunità per il settore agroalimentare, e per tutto l’indotto, non solo entro i confini nazionali, ma anche all’estero, ove si può esportare il nostro modello, la cultura e il cibo made in Italy, con ingredienti di qualità e nel rispetto della territorialità.
Gli esperti associano all’aperitivo all’italiana il concetto di raffinatezza ed eleganza, non a caso è stato ideato nel 1789 nell’austera Torino. Nonostante abbia oltre 230 anni, questo rito ha saputo resistere, adattarsi ai tempi, e ai luoghi e dettare la moda, comprendendo non solo un insieme di prodotti d consumare prima del pasto, ma anche l’ambiente e l’atmosfera, nonché lo stile della clientela. Abito da cocktail, locale da aperitivo sono termini di uso comune, che delineano questa esperienza a 360 gradi, leggera ma incisiva.
Nella Milano da bere, che rapidamente sta tornando ad essere la capitale del business e degli incontri, è stato recentemente sottoscritto, da una trentina di operatori del settore, il Manifesto dell’aperitivo, affermandone l’accostamento della bevanda al prodotto alimentare, definendone i momenti dedicati (prima di pranzo e prima di cena), la sostenibilità e tracciabilità della filiera (italiana almeno al 50%), l’opportunità di proficua contaminazione, con altri campi della cultura, dalla musica al design, dall’arte alla moda.
Divulgare lo stile di vita e il gusto italiano, trasmettere i valori dell’accoglienza, della qualità e della creatività permette dunque di creare nuove opportunità di consumo in una cornice internazionale.
Tratto da: Dentrocasa luglio 2022