Nuovi chef per nuovi strumenti

Le abitudini casalinghe spingono i consumi di piccoli elettrodomestici, con uno sguardo attento all’ambiente
 
L’elettronica di consumo è da tempo un mercato emergente, a livello internazionale, molto affermato nella regione Asia Pacifico che rappresenta il 43% del fatturato globale. I comparti di piccoli elettrodomestici e telecomunicazioni fanno da traino al settore, caratterizzato da un alto tasso di innovazione e da elevate performance, nonché da consumatori che prestano grande attenzione alla convenienza, alla salute, al benessere e alla sostenibilità ambientale.
 
Nel 2020 gli italiani hanno continuato ad acquistare freezer, macchine per l’espresso, frullatori-macinatori, consolidando il trend in crescita; secondo un recente sondaggio, il 30% degli intervistati conferma che anche nel 2021 intende trascorrere più tempo ai fornelli, visto il notevole ricorso allo smart working, anche a regime, e lo stile di vita forzatamente casalingo. Il 33% del panel si è davvero appassionato alla cucina, e afferma di voler sperimentare nuove ricette e piatti mai cucinati prima. La tendenza dell’Eat at Home continua dunque oltre il lockdown, premiando in particolare i robot da cucina (+5%), le impastatrici (+7%), i frullatori (+34%) legati al baking (torte e dolci) e alla lavorazione di pizza e pane.
 
I trend internazionali non sono invece positivi come quelli del BelPaese, presentano infatti un (contenuto) -5,8% di vendite 2020 del comparto.
 
In Italia invece il consolidato amore (e business) per l’enogastronomia, e la propensione all’effetto scorta (si pensi ai cibi surgelati e dunque ai freezer) hanno rimesso ai fornelli single e famiglie, in una straordinaria ricerca di piccoli piaceri del palato e di una nuova esperienza di casa e di cucina supportata dalla tecnologia. Il canale di acquisto prevalente è senz’altro l’e-commerce, che per i beni durevoli risente molto meno del problema del reso, che è pari al 25% per i prodotti moda-abbigliamento e si riduce ad un 10-15% per i prodotti dell’elettronica di consumo.
 
I marchi più noti e le aziende a maggiore flessibilità produttiva hanno dunque potuto accontentare la crescente domanda da parte dei consumatori, puntando su prodotti di facile messa in opera ed utilizzo, e di minimo impatto sul post-vendita: una riparazione è poco gestibile, un accessorio è difficilmente rimpiazzabile in fase di semi-lockdown.
 
Non dimentichiamo infine l’attenzione, quasi maniacale, per l’igiene degli ambienti e delle persone, che l’emergenza sanitaria ha portato con sé, sempre sotto la buona stella dell’ecosostenibilità, del risparmio di acqua ed energia, dell’attenzione agli sprechi alimentari, dell’efficienza energetica.
 
Il settore, maturo ed evoluto ma sempre alla ricerca di novità, si caratterizza per la trasparenza comunicativa ed il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera: dall’etichetta energetica alla logistica, l’elettronica di consumo è un esempio di integrazione, innovazione continua ed efficienza organizzativa. Cresce, dunque, fortunato e meritevole.
 
 
 

Tratto da: Dentrocasa febbraio 2021