La classifica dei marchi più noti al Mondo vede in testa Apple, con Google al terzo posto, Microsoft al quarto ed IBM al quinto.
La seconda posizione resta appannaggio di Coca-Cola, unico brand, nella cinquina top, non appartenente al settore IT.
Si stima un valore economico di 170 miliardi di dollari per Apple, di 78 per Coca-Cola, di 67 per Microsoft, di 65 per IBM: il calcolo incrocia la percezione di attuali e potenziali acquirenti con i dati finanziari delle aziende.
Il primo marchio italiano in classifica è Gucci, e figura al 50mo posto, seguito da Prada che guadagna la 69ma posizione.
Ma quali sono i segreti del successo planetario di un brand e dunque dei prodotti ad esso associati? “Nomina sunt consequentia rerum”, affermavano i latini: fondamentale è la scelta del nome, possibilmente semplice, per entrare nei pensieri del consumatore, puntando alla fidelizzazione del cliente e all’aumento dei profitti. Individuare nomi semplici ed orecchiabili è sempre stato un indicatore positivo: Coca-Cola, ad esempio, funziona in tutte le lingue. La semplicità paga ancor più nell’era dei motori di ricerca, in cui si possono ritrovare immediatamente i riferimenti memorizzati.
Il logo, simbolo grafico che si associa al marchio, ha anch’esso grande rilevanza: consente di associare l’immagine a quel che realizza l’azienda e a riconoscere in modo visivo a scaffale quei prodotti rispetto a tutti gli altri. Con questa logica, un marchio è diventato icona mondiale: Apple è un esempio armonico di marchio e logo perfettamente abbinati, moderni, originali, riconoscibili.
Nella scelta vanno evitati errori comuni: scimmiottare un brand di successo, ricorrere troppo ai numeri, scegliere termini impronunciabili o legati ad una lingua specifica, utilizzare categorie troppo restrittive rispetto alla gamma di prodotti commercializzata. Vi sono esperti di marketing e di definizione dei claim, spesso consultati nella genesi di un nuovo nome per un’azienda o un prodotto, ma non bisogna dimenticare di confrontarsi con i potenziali consumatori e di ascoltare la propria sensibilità.
Talvolta sono i nomi o i cognomi a divenire brand internazionali: oltre ai già citati Gucci e Prada, pensiamo a Ferrari o Barilla, che identificano le prestigiose vetture realizzate a Maranello e la tipica pasta della tradizione italiana. Famiglia e impresa, ancora oggi strettamente connesse anche nei loro significati nominali e simbolici, valicano i confini del BelPaese portando gli echi della sua cultura e delle sue eccellenze.
Tratto da: Dentrocasa gennaio 2017