Meno noto del PIL (Prodotto Interno Lordo) è il PIB, ovvero il Prodotto Interno Bici, il giro d’affari complessivo degli spostamenti in bicicletta, che spazia dalla produzione dei mezzi alle vacanze dei cicloamatori stranieri nel BelPaese.
Il PIB risulta pari nel 2018 a 12 miliardi di euro annui, cui contribuiscono in maniera netta i 6 milioni di turisti, italiani ed esteri, che visitano il Paese sul sellino della bicicletta. Il dato è in crescita del 41% in cinque anni e include 1,8 milioni di persone che percorrono l’itinerario completo del territorio italiano, 4 milioni che utilizzano il mezzo a due ruote una volta arrivati a destinazione, nonchè migliaia di ciclisti che quotidianamente raggiungono i luoghi di lavoro, zigzagando fra le vie cittadine.
Nonostante l’offerta sia ancora poco strutturata e disaggregata, il comparto impiega in Italia 5.700 addetti. La chiara espansione del settore sta guidando la pianificazione di diverse opere infrastrutturali, fra cui dieci ciclovie turistiche che promuovono la mobilità lenta e il turismo sostenibile: da Venezia a Torino, da Trieste a Venezia, dal Garda alla Magna Grecia, sino alla Sardegna, tutte le perle del nostro territorio potranno essere agilmente raggiunte dai cicloamatori di tutto il Mondo.
L’economia della bici non conosce crisi nemmeno nel bacino mediterraneo e nel panorama europeo, che registra un fatturato di oltre 500 miliardi di euro all’anno, con uno sviluppo a doppia cifra.
Fattori e valori a sostegno del comparto sono la salute, l’ecologia, la vita sana, garantiti dall’utilizzo massivo dei mezzi a due ruote; trasporti ad emissioni zero garantiscono infatti miglior qualità dell’ambiente e riducono i costi della sanità e della viabilità urbana ed extraurbana.
Un beneficio individuale, dunque, per i più sportivi, ma anche un patrimonio della collettività, che vede notevolmente migliorare gli standard vitali della popolazione attiva ed aumentare i posti di lavoro: il dato europeo parla di 800 aziende e 90 mila lavoratori diretti, oltre agli indiretti impiegati nello sviluppo del turismo e delle infrastrutture. A fronte di un’offerta così poliedrica e articolata, il consumatore è diventato sempre più “preparato”. Pur esistendo i modelli low-cost proposti dalla grande distribuzione, la scelta della bicicletta e dei suoi accessori viene percepita come un acquisto importante, da studiare e confrontare nei minimi dettagli.
Il ciclista, anche quello che non nutre particolari velleità agonistiche, richiede sempre di più al suo mezzo affidabilità, sicurezza e comfort: dalla city bike, utile a muoversi con postura rilassata, ideale nel traffico e nei brevi spostamenti urbani, alla mountain bike, per affrontare gite fuori porta e sentieri impervi.
Si impone dunque un nuovo bene di lusso accessibile che, insieme agli accessori, caratterizza il prodotto, sempre più sofisticato, prestazionale, di moda e design.
Tratto da: Dentrocasa luglio 2019