Guardare oltre...

“Voglio essere il più bravo in tutto quello che faccio. Tutto qui”    Leonardo Del Vecchio
 
Lo scorso 27 giugno è venuto a mancare Leonardo Del Vecchio, storico fondatore del colosso degli occhiali, Luxottica. Balzato agli onori della cronaca come “uomo più ricco d’Italia” a metà degli anni ’90, vantava origini estremamente umili, tanto da crescere in un orfanotrofio milanese.
 
Oltre 180mila dipendenti nel Mondo e l’ossessione di diventare il più bravo, il più veloce e innovativo, sperimentando l’industria ad ogni cambio tecnologico.
 
Un pensiero senza fronzoli, l’eccellenza della squadra, l’attenzione costante sul prodotto e sulla penetrazione di mercati non saturi: questi i segreti di un successo internazionale, lungo tutta la catena del valore, dall’industrializzazione alla distribuzione al dettaglio, orientando gusti e attitudini del consumatore.
 
Secondo le fonti storiche più accreditate, l’occhiale è stato inventato nei laboratori veneziani, fra il 1200 e il 1300. I maestri vetrai sull’isoletta di Murano producono i primi cristalli per ingrandire i caratteri dei manoscritti, nella lettura. Per lavorare ed avere le mani libere, si aggiunge alla lente un manichetto, quindi la seconda lente, il secondo manufatto ed i naselli.
 
Oggetti di lusso, riservati al clero, alla nobiltà e agli esperti incisori, sono inclusi in astucci ricamati, anch’essi vere e proprie opere d’arte.
 
Dalla laguna alle Alpi bellunesi, il passo non è breve: solo gli incentivi governativi e locali, destinati al ripopolamento di zone abbandonate, a spingere sulle valli cadorine e nell’agordino i pionieri dell’industria dell’occhiale.
 
Oggi la produzione mondiale di occhiali e lenti vale oltre 10 miliardi di euro, l’Italia è il primo Paese produttore, con una quota pari al 27% del totale, quota che sale oltre il 70% per il segmento lusso e più del 50% per i brand prodotti su licenze nel Mondo. Il comparto conta oltre 1.000 imprese e oltre 18mila lavoratori, oltre 600 imprese e oltre 11 mila lavoratori operano nelle quattro grandi imprese nel distretto di Belluno.
 
L’occhiale da sole, con tutte le sue sfaccettature fashion, pesa per il 60%, superando per numero di paia prodotte gli occhiali da vista, strumento necessario ma non esente da dettagli modaioli, da forme originali, da colorazioni brillanti.
 
Non solo colossi, ma anche microimprese (con meno di 9 addetti) popolano la galassia del settore, rappresentandone il 70%, fra terzisti, subfornitori, produttori di componentistica o di stampi, specialisti di trattamenti e fasi specialistiche di lavorazione, realtà dedicate al packaging che vesta il prodotto.
 
Nonostante la crisi pandemica, le esportazioni del nostro Paese crescono, con netto +6,6% rispetto al periodo pre-Covid. Gli Stati Uniti, primo mercato di sbocco per il prodotto italiano, presentano una buona ripresa, seguano Francia e Germania. Segnali incoraggianti anche per il mercato interno, e fondamentale traino da parte del canale online: la digitalizzazione spinta, la dimestichezza con gli strumenti digitali, la disponibilità immediata degli articoli spingono il consumatore nella direzione dell’acquisto via web.
 
Si può parlare di visione a lungo termine, per questo mercato, che abbraccia benessere, design e tecnologia, raggiungendo tutti, ma proprio tutti, i territori, i clienti, i mercati.
 
 
 

Tratto da: Dentrocasa settembre 2022