L’effetto immediato degli ultimi anni di crisi economica nel nostro Paese è stato la diminuzione dei consumi, stimolando di conseguenza l’attitudine al risparmio degli italiani.
Nell’ultimo anno il risparmio medio pro capite è stato quantificato in 625 euro, quanto a spese obbligatorie o superflue: attraverso il confronto di diversi preventivi, il risparmio avviene sulle polizze auto e moto, sui costi telefonici, sui fornitori di energia elettrica e gas. Vengono rinegoziati anche i rapporti con gli istituti bancari, cambiando il partner di riferimento ed eventualmente surrogando o rinegoziando mutui e finanziamenti.
L’oculatezza alle piccole spese quotidiane, dalla scelta del distributore a quella del supermercato, rispettivamente con benzina e beni di largo consumo a prezzi di qualche centesimo più vantaggiosi, portano nel complesso a significativi risparmi.
Curioso è il metodo adottato per il confronto delle forniture: si utilizzano principalmente i comparatori e le offerte online, oltre alle offerte volantino presso i punti vendita. Persino il “passaparola” è fonte di recupero nelle spese: argomento principe in ufficio o a casa è proprio la comparazione tra esercizi commerciali, fra prodotti e servizi concorrenti.
Le principali spese accessorie che vengono tagliate sono l’abbigliamento, i viaggi e le vacanze. E, conseguentemente, tutto l’indotto ne risente.
Fino a qui non ci sono sorprese; di fatto però un altro dato salta all’occhio: il 34% (circa 8 milioni) dei cittadini dichiara di risparmiare sulla propria salute, ovvero sui controlli medici a pagamento.
La buona notizia viene dalle voci di investimento: gli italiani continuano ad acquistare libri, giornali e ingressi ai musei.
Le piccole coccole giungono dal mondo del benessere: si rinuncia a frigorifero e ad auto nuova ma si passa la giornata alle terme con gli amici, ci si concede una gita fuori porta con annessi pizza e cinema e si cura adeguatamente il proprio aspetto e la buona alimentazione, sconfinando nelle tendenze gourmet o in quelle più particolari e moderne di vegetariani e vegani.
Poco, tutto, e subito, questo il motto oggi del più oculato consumatore.
Significativo il peso, nell’ambito familiare, della quota di spesa dedicata alla puericultura: poche nascite e da genitori più maturi (per età, professione e censo), dunque per i più piccoli si continua ad avere un occhio di riguardo.
Il futuro, anche del sistema economico, ricomincia proprio da qui.
Tratto da: Dentrocasa giugno 2016