Tra formazione e professione, un’esperienza speciale

“Le cose vere della vita non si studiano né si imparano, ma si incontrano” Oscar Wilde

Un recente dibattito tutto italiano afferma la distanza fra le esperienze formative e i successivi sbocchi lavorativi.
Ho tuttavia di recente incontrato un esempio in controtendenza, una modalità di insegnamento innovativo e interattivo che si sposa con l’immediata applicazione professionale.
L’idea è di una giovane psicologa, Giada Caudullo, che nel 2014 a Padova ha lanciato un’Accademia dedicata alla formazione di farmacisti, medici, erboristi, psicologi, chef o semplici consumatori finali.
Giunto alla sua terza edizione, il programma, autorizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, approfondisce il legame tra nutrizione, cucina e integrazione: particolare è il connubio dei docenti…per ogni argomento si alternano da un lato un medico o biologo, con specializzazione nelle discipline del benessere, dall’altro uno chef di fama nazionale.
Teoria e pratica, scienza e alta cucina, studio e degustazione valorizzano e finalizzano l’apprendimento attivo dei partecipanti, oltre 400 nei tre cicli di lezioni.
“Affrontiamo temi importanti”, conferma la dottoressa Giada. “Cerchiamo di fornire ai nostri ospiti elementi tecnici utili ad indirizzare i loro pazienti, o anche loro stessi, ad un benessere fisico emotivo. La buona alimentazione attraversa le mode e gli stili di vita: pensiamo alle diete vegetariane e vegane, da supportare in modo opportuno, alle opportunità di contrastare lo stress, regolare il sonno, sostenere i fisici più deboli degli anziani e quelli più energici dei bambini e degli sportivi, senza dimenticare l’universo femminile, che dalla pubertà alla gravidanza alla menopausa subisce profonde trasformazioni”.
La cultura segue di pari passo l’operatività: a fine corso un diploma riconosciuto a livello internazionale consente l’ingresso in un settore, quello della salute e del benessere bio-naturale, che nel nostro Paese sta crescendo “a doppia cifra”: le Associazioni di categoria citano 30.000 aziende attive nel comparto e oltre 70.000 risorse umane coinvolte.
Un settore giovane, come i suoi vivaci imprenditori che, contro ogni previsione congiunturale  e ogni balzello burocratico, sognano, crescono, fanno impresa, lanciando nuove iniziative, esprimendo messaggi positivi, re-inventando il business e creando nel concreto nuovi posti di lavoro.
Il rilancio economico del BelPaese non può che ripartire da qui.

Tratto da: Dentrocasa dicembre 2015