Febbraio, 29 giorni e non sentirli

Gli auspici della tradizione non frenano il business, più forte di … quel giorno in più!
 
Il 2020 è anno bisestile, febbraio conta 29 giorni e non i canonici 28. Così è ogni quattro anni, fin dall’antichità: Giulio Cesare introduce l’anno bisestile nel 46 a.C., su consiglio dell’astrologo Sosigene, e dell’amata Cleopatra, regina d’Egitto, un provvedimento affascinante che dura da oltre duemila anni.
 
Vi è infatti uno scarto tra anno civile e anno solare; ogni pianeta inserito all’interno del sistema solare compie delle rotazioni sul proprio asse e su un asse che si muove intorno al Sole. Il giro che il pianeta compie su se stesso è detto rotazione, mentre quello che compie intorno al Sole è definito rivoluzione. Rotazioni e rivoluzioni hanno durata diversa per ciascun pianeta; in particolare la Terra compie un giro di rotazione intorno al Sole in poco più di 365 giorni (per l’esattezza 365 giorni e 6 ore), la durata del nostro anno, dal 1 gennaio al 31 dicembre. L’eccedenza (6 ore) che si accumula ogni quattro anni arriva a comporre un giorno interno (24 ore), che si recupera inserendo a calendario proprio il 29 febbraio, evitando che, nel tempo, si determini uno sfasamento delle stagioni.
La storia ricorda molti personaggi famosi nati in questo giorno, che, di fatto, festeggiavano il loro compleanno ogni quadriennio: Papa Paolo III (1468), il compositore Gioacchino Rossini (1792), il primo soprano di colore Reri Grist (1932).
 
Le credenze popolari nostrane lo ritengono un anno di cattivo auspicio, per gli antichi romani febbraio era un mese dedicato ai defunti, nel XV secolo era scoppiata una pericolosa epidemia. Le tradizioni nordiche lo considerano invece un anno propizio per il benessere e l’amore fra i giovani.
 
E sotto il profilo economico?
Nelle multinazionali, al momento della definizione dei budget annui, il giorno in più risulta molto prezioso: è un giorno in più nel calcolo dei fatturati, ma anche dei costi variabili delle aziende, trasversalmente a tutti i settori, con maggiore impatto sui business invernali, legati alle vacanze sulla neve, all’abbigliamento stagionale in saldo o ai festeggiamenti del Carnevale. Fiorisce inoltre, in occasione di un anno così particolare, una piccola industria di gadget a tema, che ravviva un settore alla ricerca di occasioni speciali e novità. Nei macronumeri nazionali, che portano al calcolo del PIL, la variabile 29 febbraio viene sempre menzionata e monitorata: gli analisti, basando la valutazione su 200 giorni lavorativi annui, annunciano per l’anno bisestile un 4-5% di consumi aggiuntivi.
Speriamo dunque che, a dispetto della presunta crisi annunciata nel 2012 (la fine del mondo secondo le credenze del popolo Maya) e ripresa nel 2016, il 2020 appena avviato con il suo giorno in più sia foriero di buone notizie e di segnali positivi per il nostro sistema economico, che ha davvero bisogno di una piccola grande iniezione di vitalità.
 

Tratto da: Dentrocasa febbraio 2020