In Regione Veneto solo un dirigente su due ha raggiunto gli obiettivi fissati dall'ente e, quindi, avrà l'intero premio di risultato che ammonta a circa una mensilità. L'anno scorso a meritare la massima valutazione fu il 62 per cento dei dirigenti. Quest'anno si è scesi al 55 per cento.
Segno che i dirigenti hanno lavorato meno o che la Regione ha alzato l'asticella degli obiettivi da raggiungere? «La seconda», dice il vicepresidente di Palazzo Balbi con delega al Bilancio, Gianluca Forcolin. Una delle novità, tra l'altro, è che nelle valutazioni hanno pesato anche i giudizi dei cittadini. È come se Palazzo Balbi - prima Regione a farlo in tutta Italia - avesse istituito una sorta di trip advisor del proprio operato dando la parola a imprese, associazioni, semplici utenti. Un esempio: i fondi europei i cui contributi passano per la Regione. Agli utenti è stato chiesto come ha funzionato il meccanismo.
«E il giudizio dei cosiddetti stakeholders - spiega l'ingegner Lisa Zanardo, presidente dell'Oiv, l'Organismo di valutazione indipendente che ha validato il giudizio che l'amministrazione ha dato ai propri dirigenti - è notoriamente selettivo». In pratica, ha fatto abbassare la media.
La Cgil, però, avverte: «Basta che non si penalizzino i 2.700 dipendenti dell'ente». Perché le valutazioni sono a cascata: l'Oiv valida il giudizio ai manager regionali, i quali poi valutano i sottoposti. E se i dirigenti hanno preso meno dell'anno scorso, con riflessi in busta paga, tutto lascia intuire che anche i loro collaboratori prenderanno meno.
I PALETTI. La relazione sulla performance 2018, certificata dall'Oiv e approvata dalla giunta, è il documento che verifica il raggiungimento degli obiettivi che ogni anno vengono assegnati ai dirigenti e ai dipendenti regionali, definendo il premio di risultato individuale. L'esito complessivo della valutazione ha visto, quest'anno, il 55% dei dirigenti in prima fascia (valutazione massima), il 22% in seconda fascia, ed il 21% in terza fascia. «La valutazione è uno strumento manageriale importante non solo per premiare annualmente i collaboratori ha detto Forcolin - ma soprattutto per avviare dei percorsi di crescita per i più meritevoli e per rendere sempre più puntuali e tempestivi i servizi a cittadini e imprese. Nonostante i criteri di giudizio estremamente rigidi previsti, la valutazione afferma che i dirigenti meritevoli della valutazione massima superano abbondantemente la metà e insieme a quelli della seconda fascia sfiorano l'80%».
«Il Veneto - ha sottolineato Forcolin - è stato la prima Regione ad introdurre la voce dell'utente nel percorso di valutazione dei manager, la cui retribuzione variabile diminuisce nel caso di feedback negativi da parte dell'utenza». Forcolin ha insistito anche su un altro aspetto: «Abbiamo premiato chi ha fatto squadra. Spesso capitava che i dirigenti neanche conoscessero i propri uomini, si lavorava a compartimenti stagni». «Ma ci sono state anche delle novità - ha detto l'ingegner Lisa Zanardo, presidente dell'Oiv - Ad esempio sono stati introdotti obiettivi come le misure di prevenzione per l'anticorruzione. E poi la valutazione da parte del cittadino attraverso un questionario che ha riguardato 160 strutture dirigenziali».
LE OBIEZIONI. Una nota critica arriva dal sindacato. «Sembra che i meritevoli siano sempre meno - ha detto Daniele Giordano, Fp Cgil per cui vien da chiedersi: la qualità dei dirigenti sta scadendo? oppure gli obiettivi sono assegnati male? o non sono raggiungibili? o magari i dirigenti non sono messi nelle condizioni di operare al meglio? Di certo se la prima fascia passa dal 62% al 55% non mi pare ci sia nulla da festeggiare dato che ci avviciniamo pericolosamente al 50%. La prima fascia è quella che ha obiettivi pienamente raggiunti, quindi c'è un 45% che non ha raggiunto pienamente l'obiettivo. Il che cozza un po' con il mantra dell'efficienza veneta».