Buoni propositi

Un nuovo anno ci aspetta, possiamo trasformarlo in opportunità
 
Qualsiasi siano le sorprese che abbiamo trovato sotto l’albero, senza dubbio ci stiamo proiettando con rinnovata speranza verso l’Anno Nuovo, un 2021 diverso da ogni periodo precedente.
 
Insieme ad alcuni imprenditori illuminati e dinamici con cui collaboro, ho recentemente stilato una sintesi di 5 insegnamenti che abbiamo appreso e che ci impegneremo a ricordare oltre l’imprevedibilità dell’emergenza. Provo a descriverli di seguito.
 
1. No agli sprechi, nemmeno nei momenti più felici dal punto di vista degli utili a bilancio e della liquidità. E’ questo di fatto uno dei pilastri del lean management, la gestione snella promossa dai giapponesi, che azzera tutti i “muda”, ovvero le inefficienze, anche minime, in tutte le aree produttive e distributive. A volte ce ne dimentichiamo, e in tempi favorevoli investiamo senza calcolo, spendiamo senza verifiche e senza un preventivo business plan condiviso fra i principali attori del progetto.
 
2. Focus sul cliente, anche il più piccolo e più complesso non va mai trascurato ed è patrimonio prezioso per il business di oggi e di domani. Il cliente soddisfatto diventa il nostro primo strumento di marketing ed il passaparola, fisico o su web, è ancora oggi la prima fonte di contatto e garanzia di reputazione verso i potenziali nuovi consumatori ed estimatori.
 
3. Si alla pianificazione, non c’è più spazio per l’improvvisazione ma è necessario definire impatti e benefici di ciascun investimento e studiare con attenzione il mercato esterno priva di lanciare un nuovo prodotto. La funzione di controllo di gestione non è più un optional, ma diventa l’ago della bilancia delle decisioni imprenditoriali. Budget, analisi degli scostamenti, programmazione finanziaria sono gli strumenti chiave per indirizzare il business.
 
4. Salvaguardare il benessere del personale non è un lusso da multinazionali, ma la base per consentire l’ordinario e straordinario funzionamento dell’impresa. Come insegnano ricerche e statistiche, un dipendente soddisfatto incrementa la propria produttività e quella del proprio ambiente lavorativo, ed i piani di welfare, tanto di moda in questi ultimi anni, consentono di premiare e incentivare sulla base dei risultati e del merito.
 
5. Il presidio dei processi non è un esercizio organizzativo, ma un percorso indispensabile per garantire l’efficienza lungo tutta la catena del valore, che parte dalla fornitura e arriva al cliente finale. Basta un solo passaggio, più lento o meno corretto, per impedire il rispetto delle scadenze e per minare la reputazione dell’azienda agli occhi della clientela.
 
Parafrasando gli antichi, “si vis pacem para bellum”, dunque anche nelle fasi più floride e nei settori di business più stabili l’azienda deve volgere lo sguardo al suo immediato futuro, ottimizzando costi e procedure, con focus sul cliente e valorizzando le proprie risorse umane.
 
 

Tratto da: Dentrocasa gennaio 2021