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Fra passato e futuro, fra monarchia e modalità, il nuovo volto della capitale inglese

A conclusione della pausa estiva, ho trascorso qualche giorno a Londra. La capitale inglese, fra storia monarchica e modernità della City, si è presentata con un volto meno britannico-europeo e più planetario di come la ricordavo, nei miei trascorsi lavorativi di oltre dieci anni fa. ​

Vi sono più di 9 milioni di abitanti nella cintura urbana di Londra, e oltre 12 milioni di abitanti nell’area metropolitana: i britannici costituiscono il 30% circa della popolazione della capitale inglese, divenuta nel tempo la più multietnica del Mondo; la composizione razziale e culturale è infatti molto differenziata, con 300 lingue parlate ed altrettante minoranze. La maggioranza degli stranieri immigrati a Londra è di origine asiatica (con prevalenza di indiani, pakistani, bengalesi), africana e caraibica. ​ Fra gli immigrati europei, i primi per numerosità sono i polacchi (oltre 700mila persone), gli irlandesi (oltre 500mila), seguono 320 mila tedeschi e 150mila italiani. ​

I nostri connazionali, che si sono trasferiti negli ultimi anni, svolgono attività legate al settore turistico-ricettivo, oppure sono impiegati negli ambiti della ricerca, della tecnologia, della finanza.

La Brexit, che si è formalmente compiuta nel 2020, ha limitato ma non del tutto arginato il fenomeno migratorio: la capitale inglese rappresenta ancora una meta ambìta, anche se il costo della vita, fra affitti, generi alimentari e trasporti, è elevatissimo; si stimano circa 5.000 sterline mensili per una coppia e circa 7.000 sterline per una famiglia di quattro persone. ​L’economia britannica è guidata dal settore terziario, che rappresenta l’80% del PIL ed occupa l’85% della forza lavoro. Le risorse naturali, quali petrolio, carbone e gas, sono la base dell’industria inglese, attiva nell’intermodalità (navale, aeronautico, ferroviario), nell’elettronico e nelle telecomunicazioni.

La City londinese, che non ha nulla da invidiare alle metropoli statunitensi, è cuore pulsante della finan-za europea ed internazionale, con focus sul settore bancario e assicurativo e con enormi opportunità per professionisti, in primis legali ed economisti. Sono circa 400.000 gli occupati nella City, che rappresenta il sogno per molti giovani laureati.

Il titolo di studio universitario però non basta, le qualifiche richieste spaziano dal titolo di master post-graduate alle necessarie certificazioni linguistiche. ​ Ma c’è di più: il visto lavorativo, dopo il 2021, si ottiene con un sistema a punti, cui possono accedere solo lavoratori qualificati, in possesso di competenze e con uno stipendio di livello almeno medio-alto. ​

Per contro, la “vecchia” corona britannica, i cui monumenti si stagliano sotto i grattacieli della Londra moderna, vale 67 miliardi di sterline, di cui 25 miliardi di patrimonio e il restante di intangibile, e rende 1,7 miliardi all’anno, ovvero sei volte il costo della sua gestione. ​ I profitti derivano dall’indotto turistico, dalle rendite immobiliari, dall’utilizzo del marchio, fra gadget e intrattenimento artistico e cinematografico. ​ Nonostante la conclusione del lunghissimo regno di Elisabetta II, alla cui immagine eravamo tutti particolarmente affezionati, “The firm” rimane dunque un bel polmone economico ed attrattivo per la Nazione, garantendo un certo prestigio diplomatico e commerciale. ​

Da non trascurare anche l’effetto sfavorevole dell’instabilità politica, che ha visto avvicendarsi in 5 anni ben 4 premier, dapprima con una predominanza del partito conservatore, quindi del partito laburista. ​ Fra passato e futuro, fra antico e moderno, la stella di Londra continua a brillare, in un sistema Paese che scricchiola. ​

La crescita economica fragile, l’elevata inflazione, la bassa produttività, il calo delle esportazioni verso i Paesi Europei e le recenti difficoltà nei rapporti commerciali con gli Stati Uniti, per l’imposizione di dazi e limitazioni specifiche, sono dati di contesto rilevanti e da affrontare con metodo e strategie di lungo termine.

Tratto da: Dentrocasa Ottobre 2025